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I Laboratori
Al museo dei burattini è possibile iscriversi ai laboratori adatti a tutte le fasce d’età. Ogni laboratorio verrà adattato al contesto in cui sarà realizzato (scuole, comunità terapeutiche, carceri, case di riposo, museo). Per informazioni contattare la Dott. ssa Josephine Ciufalo 347.7027217
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Ricerca Medica Psicologica
ATTIVITA’ DI RICERCA PSICOGICA E MEDICA DEL MUSEO
Da diversi anni i professionisti che hanno dato vita al museo dei burattini si occupano di ricerca e studi nell’ambito dell’arteterapia dei burattini nei diversi contesti (clinici e non).
Nel corso degli anni, oltre alla partecipazione a vari convegni scientifici, sono stati scritti due saggi:
- L’ARTETERAPIA IN CARCERE
- L’ARTETERAPIA IN AMBITO GERIATRICO
Visite del Museo
Visite Guidate
Sono previste visite guidate su prenotazione, Per le scuole visita guidata e laboratori didattici con la possibilità di pranzare al sacco negli spazi interni del museo.
Arteterapia e neuroscienze
di Giuseppe Fatiga *
L’ARTETERAPIA E LE SUE BASI SCIENTIFICHE
L’arteterapia non ha bisogno di modifiche, in considerazione della sua diffusione pressoché capillare nei più svariati contesti. Si tratta di realtà cliniche che spaziano dalle comunità terapeutiche, ai centri diurni, passando per il caso di reclusione, fino ad arrivare alle residenze per anziani. Non vi è limite all’impiego dell’arteterapia, sia per quanto concerne le sue forme di applicazione che le finalità: il termine “arte terapia”, pur sottintendendo aspetti terapeutici, si riferisce a molte altre tipologie di intervento volte non solo alla cura di specifiche patologie, ma anche al benessere della persona, alla crescita individuale o ancora alla riabilitazione psicosociale. L’arteterapia funziona davvero? Consegue questi obiettivi? Quali sono le basi scientifiche su quale poggia? Vi illustriamo il contributo del Museo dei Burattini di Monale e della Compagnia In Volo
GLI EMISFERI CEREBRALI
Al Museo dei Burattini di Monale lavora un’équipe composta da due psicologi, un musicista, una cantante e un medico, che, da vari punti di vista, studiano il funzionamento del cervello. I due emisferi cerebrali, operando in modo coordinato, presiedono al funzionamento normale del cervello e di tutte le funzioni mentali. Possibile una specializzazione funzionale: il sinistro è sede delle capacità logico-razionali, mentre il distruggere è sede del pensiero creativo, oltre agli aspetti più prettamente emotivi della nostra vita psichica. I due emisferi si bilanciano e si controllano a vicenda, un po ‘come lo yin e lo yang della medicina cinese, concetto a me molto caro, in quanto medico agopuntore. Il sinistro è deputato a cogliere i significati razionali e logici delle nostre esperienze, ad analizzarli, a confrontarli e studiarli;
Senza l’emisfero distruggi la nostra vita sarebbe freddo e sterile, mentre senza emisfero sinistro la nostra esistenza sarebbe in preda al caos e agli impulsi, senza una direzione. In molti individui, soprattutto in un’era come la nostra, esiste spesso uno sbilanciamento dei due emisferi cerebrali, con una predominanza del pensiero a discapito delle emozioni, della fantasia e dell’immaginazione: anche questi due ultimi aspetti distruzione dell’emisfero. Che ne sarebbe la nostra vita senza la capacità di sognare ad occhi aperti? Ebbene, gli studi dimostrano che l’arteterapia promuove il riequilibrio dei due emisferi cerebrali, stimolando l’emisfero distruggere. In particolare, si è notato che l’arteterapia è capace di stimolare le onde cerebrali di tipo gamma .
ARTETERAPIA E NEUROTRASMETTITORI
Partecipa con l’équipe del Museo dei Burattini di Monale alla realizzazione di vari progetti di arte terapia, sono più volte chiesto perché le persone coinvolte raggiungessero uno stato di accresciuto benessere. Ebbene, andando a rivedere la Letteratura Scientifica a riguardo, ho trovato che ogni stato emotivo sperimentato durante un percorso di arteterapia corrisponde all’attivazione di uno specifico sistema di neurotrasmettitori. Ad esempio, la dopamina e l’endorfine si associano ad un senso di piacere e di benessere nel corso di tali esperienze, mentre l’ossitocina viene effettuata dal cervello soprattutto durante le sessioni di lavoro di gruppo, promuovendo la condivisione e l’empatia. Il coinvolgimento in un percorso strutturato e prolungato di arteterapia induce la produzione di serotonina,
Ma non solo. Sfruttando il canale analogico, l’arteterapia è anche in grado di favorire lo scambio di informazioni tra i due emisferi attraverso il corpo calloso, e questo può portare a rielaborare in modo adattativo i vissuti traumatici.
In sintesi, il lavoro della nostra équipe del Museo dei Burattini di Monale non porta avanti solo un discorso esperienziale, ma si sofferma anche sugli aspetti teorici e scientifici che convalidano i processi e gli esiti dell’arteterapia.
* Medico Chirurgo, Agopuntore a Torino