La Stanza delle Meraviglie


Che cosa sono le meraviglie?
Sono i racconti, i colori, i burattini costruiti da tante persone diverse che se li animi raccontano storie, sono i piccoli universi che racchiudono storie di vita, sono i pupazzi che si muovono da soli con l’anima fatta di batteria.
Le meraviglie sono i racconti che giocano a nascondino nel libro di filosofia e che non vedono l’ora di essere acchiappati per andarsi a nascondere in una vecchia enciclopedia

All’interno di questa stanza troviamo diversi angoli:
1- Burattini speciali
2- Piccoli universi
3- La scrivania del burattinaio
4- I nuovi linguaggi
5- I pupazzi in gommapiuma

I BURATTINI SPECIALI
Sono 60 i burattini qui esposti: si tratta solamente di una parte (1/10) di burattini che il museo possiede, poiché l’esiguo spazio a disposizione non consente l’esposizione dell’intera raccolta. Questi burattini sono stati realizzati nella Casa Circondariale di Torino all’interno dei laboratori di arteterapia con il teatro di figura, utilizzando materiali di recupero (magliette dei detenuti, ossa di pollo recuperato alla mesa del carcere, legno, lane, etc.).
Il percorso riabilitativo aveva una durata di 8 mesi, coinvolgeva 10 detenuti ed era suddiviso in quattro fasi:
• Ogni detenuto realizzava un burattino e attribuiva ad esso una carta d’identità con nome, età, professione, storia attuale, storia passata e storia futura
• Sulla base dei burattini costruiti e sulle loro carte d’identità il gruppo dei detenuti scriveva una storia per poi inserirla successivamente nel canovaccio
• Prove e messa in scena dello spettacolo
• Rappresentazione dello spettacolo durante la festa famiglie prevista a Natale, con la partecipazione dei bambini dei detenuti
La documentazione dell’intero percorso terapeutico con i burattini è stata raccolta in un libro “L’arteterapia in carcere”,ed è stata oggetto di uno studio presentato in diversi convegni scientifici

TITOLO DELLO SPETTACOLO: LA LEGGENDA DEL PANE
tratto da un testo di Giorgio Faletti
GENERE: TEATRO CON PUPAZZI IN GOMMAPIUMA ED OMBRE
HANNO PARTECIPATO: Utenti con disagio psichiatrico e ospiti delle case di riposo del territorio astigiano

I PICCOLI UNIVERSI
Si tratta di scatole ognuna delle quali contiene oggetti, ombre, luci e burattini. I piccoli universi sono stati utilizzati a partire dal 2007 per raccontare storie appartenenti a diversi contesti sociali.
Gli oggetti contenuti in ogni scatola – cavalli e sedie- sono stati scelti accuratamente dai partecipanti ai laboratori attivati presso le case di riposo: i cavalli rappresentano la forza vitale degli anziani del passato, mentre le sedie raffigurano il senso di stanchezza di queste persone.
A partire da questi oggetti sono stare realizzate alcune storie che sono confluite all’interno della manifestazione teatro generazione, attiva sin dal 2007 a Montafia d’Asti, e che ogni anno coinvolge 400 persone composte da bambini, adulti ed anziani
I burattini e le ombre presenti nelle scatole sono i più rappresentativi tra quelli realizzati nel corso delle 10 edizioni dai bambini delle scuole del territorio di Asti (Moncucco, Albugnano, Cocconato, Montafia, Villafranca)
Tecniche utilizzate: teatro degli oggetti, teatro delle ombre, teatro con i burattini

LA SCRIVANIA DEL BURATTINAIO
“Le cose di ogni giorno nascondono i segreti a chi le sa guardare ed ascoltare”.
Questa scrivania è colma di cose di ogni giorno: lampade, libri, oggetti. E’ la scrivania che la burattinaia utilizzava nel 1723 per scrivere i copioni che poi andava a recitare nelle piazze dei paesi astigiani.
Aveva sempre con sé una lanterna, un burattino a bastone che terminava con una forchetta, una penna stilografica e un abecedario.
Nel 1966 si narra che a Monale arrivò un signore interessato alle storie e dimenticò il libro “La Torta in cielo”; a trovarlo nel 2007 furono alcuni anziani signori del paese, che lo portarono in casa di riposo di Montafia e ne fecero uno spettacolo, insieme agli ospiti e ai bambini che passavano da quelle parti

I NUOVI LINGUAGGI
Nel corso degli anni abbiamo sperimentato un nuovo linguaggio impiegando pupazzi meccanici, che si animano premendo una parte del loro corpo. E’ così che sono nati laboratori riabilitativi in cui gli individui possano compensare le loro disabilità, esercitando, attraverso il pupazzo, quelle funzioni che nella loro vita ordinaria sarebbero precluse. Ad esempio, gli utenti che hanno difficoltà a parlare, possono animare una papera che emette il suo verso quando viene tirata per le penne. Coloro che presentano invece difficoltà nella deambulazione possono utilizzare una mucca che balla.

PUPAZZI IN GOMMAPIUMA
Sono stati utilizzati nello spettacolo JOB GAME
Il progetto Job Game è un percorso di teatro di figura che coinvolge i giovani dai 16 ai 19 anni, e che nasce dalla volontà di affrontare, in chiave tragicomica, il tema del lavoro. Il titolo evoca non a caso un gioco o meglio un reality in cui alcuni personaggi, sapientemente selezionati, si ritrovano a partecipare, spinti dal miraggio di trovare e/o cambiare lavoro. Eh sì, perché in palio, “apparentemente”, c’è un posto di lavoro. In realtà, gli ignari concorrenti si troveranno ad affrontare le proprie paure, i propri limiti, e a mettere le loro vite in discussione al punto che arriveranno alla fine del gioco, in qualche modo, cambiati.
Si è scelto di utilizzare il teatro di figura, nella fattispecie realizzato in gommapiuma, perché da sempre rappresenta il veicolo per poter dire e fare quel che di norma non si può. Attenzione…non si tratta dell’alterego del burattinaio, ma di un’anima a sé.

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